La chitarra battente ha una collocazione particolare nella liuteria italiana; lo strumento conobbe infatti una vasta diffusione tra il 1600 e il 1700, in particolar modo nel Veneto e nella Calabria dove godette di popolarità grandissima; i principali centri di costruzione furono localizzati a Venezia, con i liutai Matteo e Giorgio Sellas (XVII sec.) e Bisignano, in Calabria, con la famiglia De Bonis (dal XVII sec. in poi).
Si dice che nasce come strumento ricco, colto perché suonato nelle Corti ed arriva a noi grazie alla tradizione popolare che se ne appropria. è un particolare tipo di chitarra, dalla tipica foggia. Tipica della tradizione della Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Campania (in particolare del Cilento), si attesta nel centro e nel sud d’Italia fin dal XIV secolo, con forme sempre in evoluzione rispetto al presunto modello storico della chitarra barocca, di indubbia origine colta. Oggi è denominata anche chitarra italiana in contrapposizione alla chitarra “classica”, detta chitarra spagnola o francese. Un elemento caratterizzante di questa antica chitarra è la forma simile ad un otto allungato. L’accordatura cosiddetta “incrociata” produce un enorme quantità di armonici che si fondono bene con la voce umana e quindi si accompagna bene al canto.