Battito Lucano

BATTITO LUCANO
LA TARANTOLA CHE MORDE
Da un idea di Pietro Cirillo e il produttore Paolo Dossena.

La Tarantola per evocare la disperazione…
poiché la Tarantola non morde più solo….ma oggi colpisce noi Lucani ma gli Italiani tutti dal Sud e il Nord del mondo
L’atto rituale magico esorcistico diventa un grido sociale : le radici della nostra cultura contro una devastante globalizzazione

È la musica che batte…
È la mia terra che trema dentro e si muove forte con un battito animale

il silenzio il suono – la rabbia e la gioia – la festa e il dolore –
dal ventre di mia madre ai campi di grano,
dall’odore della pioggia al colore del vento nel cielo della mia terra,
la luce che accende la danza multiforme delle stagioni.

…e il ricordo di mio padre e la sua fisarmonica – ed io con lui – un bambino con tamburello e cubba-cubba.
Tempo di festa, di danza, di gioco, di un eterno carnevale.
…e il ricordo di Antonio Infantino – incontro magico con un grande uomo.

Vicino a lui ho suonato e ho capito molte cose: la relazione tra colore, musica e danza principi della scuola Orfica-Pitagorica – il Tarantismo – l’Estasi – la Trance l’Urlo il Canto il Pianto il Gioco la Danza.
Questa è la mia Terra di Lucania che ha un battito tutto suo, un “BATTITO-LUCANO” un grido, un segnale, un ritmo non solo di questa terra, ma anche della mia gente..della sua fierezza, della sua dignità della sua vitalità della sua rabbia..

Il rito diventa fierezza di appartenenza ad una cultura di uno stile di vita,
un battito “animale” da tenere. “dentro” sempre..la Tarantola che Morde in ogni momento.!
un Battito-Lucano” un vero grido, segnale che vie dal passato ma cammina verso il Futuro.

Potevamo rassegnarci perdendo la nostra identità culturale, e invece c’è una risposta forte, che è quella di contrapporsi alla sottocultura televisiva e alla globalizzazione per evitare di perdere la propria identità..
Questo ritmo è il portavoce non solo della mia terra, ma anche della mia gente di tutta la gente del Sud e del Nord, la gente del mondo contro la globalizzazione.

BATTITI LUCANI evocando la disperazione dei contadini del sud di Rocco Scotellaro. Quelli che hanno fatto le rivolte per l’occupazione delle terre, gente con il senso della dignità e della libertà, quella vera che al potere fa sempre paura..

La tarantola oggi non morde più solo nei campi.. ma colpisce tutti: operai, artigiani, musicisti, scrittori, agricoltori, pittori, ecc.. trasformando l’atto collettivo finora rituale, magico, esorcistico in un grido sociale..
Battiti non accademici e modaioli.. battiti che non troverete nell’enciclopedia della musica popolare italiana… Battiti che non passano dal conservatorio o dagli intellettuali, i dotti della musica popolare italiana.. non sono il capriccio del momento.. ma nascono dalla carne e dal sangue della nostra cultura.. dalla nostra terra.. che gridano tra i nostri vicoli.. e invocano le storie delle nostre genti.

Battito Lucano è il battito di tutti!!
Ci chiama ad un atto di coraggio a ritrovare il senso di appartenenza ad una identità lucana, che si contrappone a quella morte sociale rappresentata dalla sterminata comunità globale..
Stile di chi profeticamente ricorda il passato e se ne serve per cogliere nel presente il nuovo che verrà, con gioia e coraggio.
Monito per tutti i giovani di questa tempo che sembrano aver perso la gioia del vivere, che non trovano più il coraggio di dar forma al FUTURO..

Paolo Dossena e Pietro Cirillo.